"L'amore è sempre paziente e gentile,
non è mai geloso,
l'amore non è mai presuntuoso,
sicuro di sè,
non è mai scortese o egoista,
non si offende e non porta rancore."
E così, con le parole sentite in un film (I passi dell'amore) mi sorgono nuovamente mille domande.
Sono mai stata in grado d'amare.
Sento questa definizione pulsare fin dentro le arterie dell'anima.
Poi in un istante perde tutto il suo senso.
È tempo di scelte ed io non ho idea di quali fare.
È tempo di cambiamenti ed io non sono pronta a cambiare.
È tempo di attendere, di pazientare, di essere più buoni ed io continuo a litigare con tutti.
Sarebbe tempo per sperare ancora un po', un po' di più, ma non ricordo più come si fa.
Sarebbe tempo di credere, di credere in una nascita che si protrae da più di 2000 anni, ma la mia fede assomiglia alle lucette sull'albero: flebili ed intermittenti.
Sta davvero arrivando Natale quest'anno?
Non sono pronta, posticipiamolo.
Manca la neve, manca lo spirito, manco io.
E non vedo Dio.
Dove ho perso me stessa? Nell'imitazione di me stessa? In una copia carbone di altri.
In una corsa verso il treno, in un mattino freddo, in un pomeriggio trascorso davanti al computer, in un goccia d'acqua.
Probabilmente una lacrima.
Ho una mano da tendere. Chi la prenderà non lo so.
Forse dovrei fidarmi ma non ci riesco.
Forse dovrei avere più fede. Non sento.
Guardo un vetro su cui mi specchio nell'inutile tentativo di guardami dentro.
Buonanotte,
Fabiola
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