non sto nemmeno qui a dire che è uno dei miei due periodi preferiti dell'anno!
Cercando un'attità per i ragazzi della parrocchia mi imbatto in un articolo carino (Il costume e la maschera di Salvatore Torsi)... vi riporto la frase che mi ha colpito di più...
"Non avevo capito che, in effetti, era Superman a travestirsi da Kent. Perché lo faceva? Per sentirsi amato, accettato, integrato. Ed è così che facciamo tutti, quasi quotidianamente."
Ecco questo è il punto... il punto è che è questo che siamo, che siamo tutti noi.
Siamo supereroi travestiti da Kent, da gente normale...siamo Superman e tentiamo di non farci scoprire se non da pochi perchè non tutti capirebbero.
Siamo sempre noi stessi, ma solo alcuni ci hanno visto con addosso il nostro costume rosso e blu (o di qualsiasi colore vogliamo), e questi sono coloro che ci conoscono davvero.
Così risulta abbastanza facile capire chi ci è davvero vicino e chi no.
C'è chi capisce al volo, ci guarda con stupore ma anche con ammirazione e vede che siamo supereroi, ma non ce lo fa pesare, non lo fa notare, non ci invidia.
C'è chi si sforza di vedere il Kent che c'è in noi e che se anche noi piombassimo in volo dall'alto con maschera e costume, di tutto punto, loro non vedrebbero altro che la vostra vera maschera, ciò che mostriamo per paura, per sentirci accettati e amati.
Allora ecco un augurio per questo carnevale e per il tempo a venire: non siate sempre Clark kent perchè rischiate di credere davvero di essere così.
Ricordatevi ogni tanto di togliervi il costume da Clark Kent e tenere i vostri veri abiti: quelli di Superman!
Buona giornata!
Fabiola.