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martedì 27 ottobre 2009

Sette aforismi

"Non è tanto chi siamo, ma quello che facciamo che ci qualifica."


da 'Batman Begin'
"Meschino è colui che ha avuto paura di correre rischi.
Perchè forse non sarà mai deluso,
non avra disillusioni,
non soffrirà come coloro che hanno un sogno da perseguire."
P. Coelho

"Se un uomo non è disposto a correre dei rischi per le proprie idee,
o esse non valgono nulla, o è lui che non vale nulla."
E. Pound
"Una volta deciso che la cosa può e deve essere fatta,
bisogna solo trovare il modo."
Abraham Lincoln
"Sperare vuol dire rischiare la delusione.
Ma il rischio va affrontato perché il massimo rischio nella vita
è di non rischiare mai.
Soltanto chi rischia è libero."
Anonimo

"Si vive solo una volta, ma se lo si fa bene è sufficiente."
Mae West

"Se vuoi salire fino al cielo devi scendere fino a chi soffre
e dare la mano al povero."
Madre Teresa di Calcutta
Sette aforismi perchè la giornata di oggi sia come ognuno di voi:
l'ha pensata,
se l'aspetta,
ha deciso di cambiarla,
o comunque la vive.

Buona giornata
Beeble

domenica 18 ottobre 2009

C'è un limite...

Fino ad un certo limite tengo dentro.
Oltre un certo limite mi inca*** (scusate il termine).
Seguo Claire (nome di fantasia) una bambina speciale, come educatrice Acr dallo scorso anno.
Da quest'anno, a causa della mia impossibilità a partecipare a tutte le riunioni e tutte le uscite che comporta fare l'educatrice di un intero gruppo, ho dato nuovamente la mia disponibilità solo però per seguire lei.
Proposta accettata -credo-.
Non ho mai chiesto di essere venerata per la mia nobiltà d'animo o sciocchezze simili.
Chiedevo (ed evidentemente comunque chiedevo troppo) di poter essere un'educatrice come le altre.
Ma no, io sono di classe B.
Questo mi era già chiaro.
La maglietta verde divisa degli educatori io da ora non la porto più.
Ma essere addirittura presi per il culo mi pare un po' oltraggioso.
Gli altri genitori non vedendo il mio nome sul sito parrocchiale e vedendomi lì, potrebbero preoccuparsi... ma di cosa?
Che io rapisca bambini? che io li maltratti? Chiaro.
Soprattutto perchè il 90% dei genitori mi conosce dall'anno scorso.
Oh, già, come dimenticare, si è aggiunto che in tal modo il mio ruolo sarà più chiaro.
Più.....chiaro......mhmh
Essendo il mio ruolo nullo, niente maglietta...
Decisione presa insieme in una riunione di gente che sa.
Quindi Claire non dovrebbe usare il fazzolettino dell'acierrina perchè lei non è come gli altri, di alcuni di certo è molto meglio.
Per chiarire il mio ruolo potrei tatuarmi in fronte la scritta 'Edicatrice di sostegno' oppure 'Special teacher' no?
No.
Gli ultimi saranno i primi ha detto Dio.
Quelli che non sono qualcuno, ma sono significativi, stanno in mezzo alla gente.
Allora mi sta bene così.
Ma nego che dietro questa decisione ci possa essere un ragionamento cristiano!
Perchè se questo è essere cristiani io sono una monoteista che segue il vangelo.

sabato 17 ottobre 2009

Lettera agli insegnanti



Ed io sto qui a studiare
quando al mondo
cose più urgenti
sarebbero da fare!
Sto qui a scrivere per voi
che della giovinezza
avete perso i sogni
non solo l'età.
Eppure c'è un senso di trionfo in me,
la vittoria personale:
di avercela fatta nonosante il mare
di ostacoli che ci avete piazzato.
Ma non posso parlare di tutti.
Devo specificare:
non voglio che si stia a pensare
che io parli in generale.
Ai professori che ci hanno aiutato,
non di certo con un voto regalato,
ma con una pacca sulla spalla,
un cioccolatino,
la disponibilità senza riserva,
il rischio di fidarsi di noi.
E infine ce l'abbiamo fatta.
Ci avete criticato,
a volte a torto a volte a ragione.
Ci avete detto che non fate differenze
e che cercate di essere equi,
ma la maggior parte di voi non lo è.
Le due parti han sbagliato,
ma la differenza sta
nel fatto che se noi lo ammettiamo,
voi lo lasciate come un segreto di stato.
Questo è ciò che pensano gli studenti
e se volete essere quei prof delle piccole parentesi
per un problema di una persona,
quella minoranza che dice 'bravo'
piuttosto che 'è sufficiente',
se vi interessa sì insegnare una materia,
ma insegnare anche per la vita,
dovete semplicemente cercare di pensare
a come voi eravate quando come noi:
a volte non avevate più voglia di studiare,
una ragazza o un ragazzo riempiva i vostri pensieri,
avevate litigato con la migliore amica,
la prof ingiustamente vi aveva messo quattro,
quando sentivate che esistevano dei grandi ideali per cui lottare,
quando avevate voglia di piangere senza un motivo preciso.
E non m'importa se una volta non ci fu nessuno a capirvi,
perchè se qualcuno non cambia le carte in tavola,
il gioco sarà sempre lo stesso.
I ragazzi parleranno del 'dover' andare a scuola,
piuttosto che del 'diritto, piacere e privilegio' di imparare.
I ragazzi odieranno gli insegnanti.
Grazie a chi ha cambiato le carte in tavola,
mi ha inseganto a studiare,
ha dato un senso a molte cose;
ha cambiato le carte ma non le regole.
I miei auguri più meri
a chi nemmeno insegnava,
a quelli che 'il programma va portato avanti'
a quelli che 'l'importante è avere un voto'
a quelli che 'meglio far passare tutti col 6'
- ecco come distrugere chi si impegna- .
I miei più grandi complimenti a tutta la mia classe.
Perchè in fondo è finita e noi siamo nella vita vera:
quel che avete fatto è fatto,
Ma per cambiare non è mai troppo tardi.
E se dovete farlo,
almeno fatelo in meglio.

Con speranza che un giorno tutti possano anche educare alla vita.

Un'ex studentessa della vostra scuola.

mercoledì 7 ottobre 2009

Ispirazione saggia durante un viaggio...

Sapete, un giorno delle persone per cui non nutrivo alcun tipo di stima e simpatia hanno fatto qualcosa che mi ha fatta stare male, ferita forse.
Me la sono presa, ho pianto, ho urlato e ho detto loro in faccia quello che pensavo dell'ipocrisia utilizzata.

Poi ho dimenticato sapete. Alcuni mi dicevano di fare una denuncia, ed erano nel giusto, ma io ho detto di no. Non perchè sono una fallita o altre vigliaccheria...solo che credo fermamente nella pace ed il rancore solitamente non è una mia prerogativa.
Ora non sono mai stata nè da un avvocato, nè in untribunale.
Vivo bene e vado all'università e sono felice della scelta che ho fatto: ora non avrei nè voglia nè tempo per "tenere botta".

Sapete, c'era un giorno una ragazza che non sopportavo.
Dopo uno scherzo di cattivo gusto mi sono scusata per qualcosa che non avevo detto ma solo pensato.
Due anni dopo ho scritto per questa ragazza una poesia.
Lei piangendo e sorridendo è venuta ad abbracciarmi dicendomi grazie.
Le magie, non sono favole per bambini, ma vita reale a volte se solo lo desideriamo.



Sapete, una volta c'era una ragazza antipatica che adorava prendermi in giro per come vestivo. La odiavo.
Un giorno mi disse: "Se fossimo su una nave, io sarei il capitano!"
Io risposi: "Io di certo mi ammutinerei...".
Quel giorno iniziammo a scrivere.
Insime abbiamo passato oltre 1000 pagine scritte insieme e chissà quante avventure.
Lei è la mia migliore amica.


Sapete un giorno il bus era stramaledettamente piccolo e pieno: non ho potuto fare a meno di lamentarmi con la mia sconosciuta vicina di sfortuna.
Faceva anche la mia scuola.
Quella sconosciuta è la mia migliore amica.


Sapete, per andare all'università ho un'ora e 45 di treno.
Molti mi chiedono
perchè non mi trasferisco vicino all'università, se mi annoio o come faccio.
Ma io sto realizzando il mio sogno e sapete...non posso fare altro che
volere anche l'ora e 45 in treno poichè mi conduce alla mia meta.


Sapete ci sono mille cose che ogni giorno mi sembrano le
peggiori,
eppure ora cerco di vederne il lato positivo
perchè sono sicura che sia dentro un progetto...
Per me un progetto di Dio, poi ognuno la pensa come
preferisce.
A volte sembra comunque non esserci nessun
senso e nessuna giustizia, lo so,
ma non mollate mai,
mai,
la luce che c'è in fondo agli occhi di ciascuno di voi.
Ora mando un abbraccio a tutte le mie amiche,
Buonanotte,
Beeble