Che non sono Dio l'ho già detto... che non sono una giornalista ve lo dico ora. ..
Sono un'essere umano e in quanto tale non posso stare in silenzio
Riporto, perché si capisca di cosa parlo, un articolo preso da Repubblica.it del 29 giugno 2017.
LONDRA - I macchinari che tengono in vita Charlie Gard, il bambino britannico gravemente malato al centro di una lunga battaglia legale, saranno staccati domani dall'ospedale che lo ha in cura. Il piccolo è ricoverato al Great Ormond Street Hospital di Londra per una rara malattia che secondo i medici è incurabile e lo fa soffrire troppo. La decisione dei sanitari è stata annunciata dai genitori, Chris Gard e Connie Yates, che hanno perso la battaglia legale arrivata fino alla Corte europea dei diritti umani per portare a proprie spese il bimbo negli Usa e sottoporlo a una cura sperimentale.
"Noi e soprattutto Charlie siamo stati terribilmente abbandonati lungo tutto il processo", hanno detto i genitori, ringraziando, invece, quanti comuni cittadini hanno dato sostegno, anche economico tramite una colletta, alla loro causa. I Gard vogliono trascorrere le ultime preziose ore col piccolo che "ci lascerà sapendo di essere stato amato da migliaia di persone".
"Abbiamo il cuore completamente spezzato - hanno scritto i due genitori sulla loro pagina Facebook, postando alcune loro foto al capezzale del piccolo -. Non ci è permesso di scegliere se nostro figlio vivrà e non ci è permesso di scegliere quando e dove Charlie morirà".
Al bambino è stata diagnosticata poco dopo la nascita dalla sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, una patologia che causa un progressivo e inesorabile indebolimento muscolare, di cui si conoscono solo 16 casi al mondo. I medici dell'ospedale pediatrico Great Ormond Street Hospital, dove il piccolo è ora ricoverato in terapia intensiva, avevano avvertito i genitori che il figlio non aveva speranze di sopravvivere e hanno deciso di staccare il suo supporto vitale.
Connie e Chris Gard volevano però tentare una cura sperimentale negli Stati Uniti, per la quale hanno avviato una raccolta fondi. I coniugi Gard hanno tentato ogni possibile via legale, compreso un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell'Uomo, che è stato però respinto il 26 giugno. Secondo la Corte, qualunque ulteriore trattamento danneggerebbe Charlie, sottoponendolo a "dolore continuo, sofferenza e stress" senza produrre alcun beneficio.
Eh sì, adesso sì che ho capito cosa significa che uno stato tutela il bene dei suoi cittadini...
Significa che se lo stato valuta l'amore e la determinazione dei genitori esagerata il figlio muore.
Perché questa battaglia legale inesistente, perché non collegare il bimbo ad un respiratore privato e portarlo via... sembro una ribelle, una criminale forse?
Non lo sono..ho solo valori ed sentimenti di empatia profondi che mi impediscono di guardare e non dire niente... uno stato che chiede all'amore di una madre e di un padre di arrendersi, glielo impone per legge.
Charlie non ha una vita degna, questo lo decide lo stato.
Ogni vita è degna e questo non lo dico solo io.
Di decisioni ardue mamme e papà di bambini gravemente disabili ne devono prendere a centinaia... qui la scelta più difficile è imposta.
Perché?
Siamo ancora uomini liberi?
Si dice che la libertà di un individuo arriva dove inizia quella dell'altro... dunque mi chiedo se fossero i genitori di Charlie a minacciare la sua libertà ad una vita o ad una morte degna o se fosse Charlie a minacciare la prigionia di pensiero, di ideali, se fosse lui a scomodare coscienze...?
Mie riflessioni libere...
Buonanotte, Fabuola