Se non
fossi me,
chi
diavolo sarei?
Cosa
resterei?
Senza di
me
non sono
nessuno.
Provo con
la mente
a
spogliarmi
di tutto
ciò che mi appartiene,
frammenti
d’anima,
provo a
strapparmi di dosso tutto:
quello
che mi rende me,
quello
che mi rende me dentro.
Quasi non
ci riesco.
Vedo un
volto senza occhi.
Vedo
labbra incapaci di sorridere.
Vedo
gambe incapaci di danze impossibili.
Vedo mani
incapaci di tentare ogni musica.
Vedo
occhi incapaci di vedere oltre.
Vedo qualcun
altro.
Non mi
vedo.
Torno
qui.
Sospiro
di sollievo.
Sono me.
Irrimediabilmente
me.
Follemente
me.
Irreparabilmente
me.
Insopportabilmente
me.
Affascinante
me.
Impossibile
me.
Ma se
perdessi quello che sono
perderei
tutto, ogni cosa.
Tutto
compreso:
prendere
o lasciare.